Barolo e Barbaresco: quali sono le differenze? Quale è meglio scegliere? Con quali piatti si abbinano meglio?
Parlare di Barolo e Barbaresco significa non solo parlare di due splendidi paesi delle Langhe ma, soprattutto, di due vere e proprie icone dell’enologia italiana. Due grandi vini rossi. Ma quali sono le differenze? Quale è meglio scegliere? Con quali piatti si abbinano meglio?
È curioso e sorprendente berli entrambi. Pur prodotti interamente con uve nebbiolo, hanno caratteristiche e sentori completamente diversi.
(*) Uva Nebbiolo
Caratteristiche comuni
Oltre all’uva di provenienza, altro fattor comune è la loro denominazione. Entrambi possono fregiarsi di essere vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), la massima espressione di classificazione dei vini di grande qualità italiani.
Meglio il Barolo o il Barbaresco? Francamente la domanda non ha molto senso, cerchiamo invece ad elencarne le caratteristiche di entrambi.
(*) Panoramica di Barolo
Barolo: processo produttivo
Senza utilizzare un linguaggio da enologo, come abbiamo già visto, il Barolo proviene dall'omonima zona del Piemonte.
La grande maggioranza dei vini Barolo in circolazione sono prodotti tramite assemblaggio di uve che provengono da differenti vigneti, non necessariamente di proprietà della Cantina vinicola.
La qualità sale quando si parla dei CRU, ovvero vini prodotti interamente con uve che provengono da un solo appezzamento. In questo caso il nome dell’appezzamento diventa un elemento di grande distinzione e può apparire in etichetta.
Se fate un giro in Langa, sempre e comunque consigliato sia che siate appassionati di vino o meno, fate caso ai cartelli su alcuni vigneti: Serralunga, Cannubi, Cerequio, Sarmassa, Bussia…
Questi sono appunto i cru, ovvero Baroli prodotti esclusivamente con uve provenienti da un solo appezzamento.
Ovviamente questo si riflette sulla qualità e, di conseguenza, sul prezzo: i cru sono più cari degli altri Barolo.
La particolare esposizione dei vigneti di Barolo permette alle uve di maturare in modo lento e costante, dando al vino quelle caratteristiche uniche di equilibro tra finezza e acidità.
Equilibrio ancora più marcato in cantina, dove le uve nebbiolo subiscono delicati processi di estrazione per salvaguardare il vino dalla marcata astringenza causata dai tannini e dove il vino riposa per tre anni prima di essere imbottigliato e immesso sul mercato.
Se il Barolo è Riserva, allora il tempo di affinamento passa da 3 a 5 anni.
Barolo: note di degustazione
Il Barolo è di colore rubino che tende all’ambrato man mano che invecchia.
Il bouquet aromatico è variegato: amarena, sottobosco, fiori secchi, tartufo, cuoio e note speziate.
La sua struttura è di grande complessità. Pensate che una bottiglia di Barolo può tranquillamente invecchiare per molti decenni.
(*) Panoramica di Barbaresco
Barbaresco: processo produttivo
I vigneti del Barbaresco si trovano ad altitudini più basse rispetto a quelle del Barolo.
Questa caratteristica geografica comporta che l’uva matura prima rispetto a quella utilizzata per produrre il Barolo e permette di ottenere un vino mediamente più fruttato e meno tannico, più elegante.
L'area di raccolta delle uve è più circoscritta di quella del Barolo e come nel caso del Barolo, i vini di alta qualità provengono da cru nominati.
Anche per il Barbaresco i vini vengono trattati con un'attenta macerazione per evitare forti astringenze.
Il Barbaresco DOCG invecchia per due anni prima dell'uscita, quattro anni per la Riserva.
Barbaresco: note di degustazione
Il Barbaresco è rosso rubino con una leggera sfumatura ambrata. I sentori sono simili a quelli già visti per il Barolo, amarena, erbe, fiori secchi, tartufo, cuoio e sepzie. Ma sono più tenui, levigati, morbidi. È la minor presenza di tannini e la gradazione alcolica inferiore che permettono questa morbidezza.
Anche il Barbaresco è un vino che non teme l’invecchiamento, anzi. Potete tranquillamente dimenticarlo in cantina per moltissimi anni.
Barolo vs Barbaresco: abbinamenti
Il barolo è un rosso robusto, strutturato e con tannini importanti e una gradazione alcolica più elevata della media.
Date queste peculiarità si abbina meglio ai piatti sapidi, di grande struttura e ricchi in grassi, come primi piatti della tradizione piemontese e salumi e formaggi stagionati.
Pur mostrando gli stessi sapori e la stessa struttura del Barolo, il Barbaresco è un po’ più morbido, con tannini più levigati e minor alcol. Perfetto con piatti saporiti che prediligono il burro ma senza essere aggressivi e con i formaggi a media stagionatura.
Se vi è venuta voglia di bere una grande bottiglia, o regalarla ad un vostro caro amico, date un’occhiata a questi due grandi prodotti di Langa: