Come scegliere lo Spumante giusto? Conoscete le varie tipologie?

by Redazione Fine Taste

Se conoscete tutte le sfumature e le differenze degli spumanti, allora questo blog non fa per voi.

Se, invece, nello scegliere una bottiglia di spumante rimanete interdetti di fronte alle diverse terminologie come Pas dose’, Dry, Extra Dry e Demi Sec allora potreste essere interessati a continuare la vostra lettura.

Da dover cominciare? Partiamo con un breve cenno storico.

Nascita dello Spumante 

 (*) L'abate Dom Perignom

Con una punta di invidia, lo spumante nasce a metà del 1600 in Francia, nello specifico nella zona della Champagne, a nord-est di Parigi.

Nasce grazie all’intuito di un frate benedettino, l’ormai leggendario Dom Perignon dell’abbazia di Hautvillers nelle vicinanze di Epernay.

Un po’ per passione, un po’ per risolvere il problema della rottura delle bottiglie di vetro a seguito della fermentazione naturale del vino provocata dall’eccessivo aumento dell’anidride carbonica, Dom Perignom divenne il primo studioso e teorico dei fenomeni chimici della spumantizzazione.

La svolta avvenne con l’introduzione, da parte delle industrie inglesi, di vetro di maggior qualità e quindi più resistente e, soprattutto, dall’idea geniale di sostituire i tradizionali tappi di legno con quelli di sughero!

Il sughero, infatti, permetteva una tenuta migliore, grazie alle possibilità di poterlo fissare al collo della bottiglia grazie alla gabbietta metallica che oggi tutti noi conosciamo.

Dopo un breve ma doveroso cenno storico, vediamo adesso i metodi di produzione dello spumante.

Tipologie di spumante

Senza entrare troppo nel tecnico, possiamo dire che i vini spumanti vengono prodotti mediante due tecniche, il metodo “Classico” o “Champenois” e quello “Charmat”.

Il metodo Classico prevede la rifermentazione in bottiglia, cioè, dopo una prima naturale fermentazione sui lieviti, il vino viene imbottigliato con l’aggiunta di zucchero e lieviti che favoriscono la rifermentazione e l’aumento di pressione nella bottiglia in base alle norme del disciplinare.

Il metodo Charmat ha un processo di produzione pressoché simile a quello Classico, ma si differenzia da questo per il fatto che la fermentazione avviene mediante l’uso di autoclavi, contenitori ermetici in acciaio, e con l’imbottigliamento isobarico.

Arriviamo finalmente al nocciolo della questione. Come scegliere lo spumante giusto? Come abbinarlo in modo corretto? Come districarsi tra le varie etichette?

In realtà è più semplice di quello che possa apparire.

La classificazione degli spumanti

La classificazione degli spumanti avviene in base al contenuto di zucchero. Avere un minimo di dimestichezza con queste tipologie permette di distinguere le diverse caratteristiche di uno spumante e di scegliere quello che più potrà soddisfare il nostro palato durante un brindisi.

Possiamo considerare tre categorie: gli spumanti secchi, come il dosaggio zero, l’extra brut e il brut; gli spumanti morbidi, come gli extra dry e i dry e, infine, quelli dolci, come i demi sec e il dolce.

Nella seguente tabella è riportato un dettaglio sulla quantità di zucchero permessa dalle normative.

Tipologie degli spumanti

Quantità di zucchero

Pas dosé o Dosaggio zero o Nature

Inferiore ai 3 grammi per litro

Extra brut

Inferiore ai 6 grammi per litro

Brut

Inferiore ai 12 grammi per litro

Extra dry

Tra i 12 e i 17 grammi per litro

Sec o Dry

Tra i 18 e i 32 grammi per litro

Demi sec

Tra i 33 e i 50 grammi per litro

Dolce

Superiore a 51 grammi per litro

 

Abbinamenti

Gli spumanti secchi sono perfetti come aperitivo ma anche come vino da tutto pasto. La loro acidità permette un abbinamento in tavola molto versatile.

Gli spumanti morbidi sono ideali con pietanze sapide, che contrastano la loro naturale morbidezza.

Gli spumanti dolci, invece, si prestano ad accompagnare, ovviamente, i dolci ma anche alcuni formaggi erborinati.

Questo è il nostro ultimo blog dell’anno. Arrivederci nel 2023! Tanti Auguri a tutti!

Le nostre migliori bollicine le trovi qui.